Coordinate: 48°22′07.32″N 10°53′55.32″E

Municipio di Augusta

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Municipio Vecchio
Altes Rathaus
La facciata principale su Rathausplatz
Localizzazione
StatoGermania (bandiera) Germania
LandBaviera
LocalitàAugusta
IndirizzoRathausplatz 2
Coordinate48°22′07.32″N 10°53′55.32″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1615 - 1620
Stilerinascimentale e rinascimento tedesco
UsoMunicipio di Augusta
Realizzazione
ArchitettoElias Holl
CommittenteCittà di Augusta

Il municipio (in tedesco Rathaus) è l'edificio storico sede della municipalità della città di Augusta, la più antica della Germania dopo Treviri.

Ritenuto uno dei capolavori dell'architettura del Rinascimento, è, assieme al quartiere storico del Fuggerei, una fra le maggiori attrattive turistiche della città. È espressione dell'orgoglio civico della Libera città imperiale.

Situato al numero 2 del Rathausplatz, all'apice della Maximilianstraße, a breve distanza dalla torre Perlach (torre romanica del XII secolo alta settanta metri) e dalla statua intitolata a Cesare Augusto - imperatore romano a cui è attribuita la fondazione della città nell'anno 15 d.C. - viene considerato uno dei palazzi più belli dell'Europa centrale[1].

Fu costruito tra il 1615 ed il 1620 da Elias Holl, architetto capo-mastro di Augusta, in uno stile influenzato dal Rinascimento italiano e dal Manierismo. La posa della prima pietra avvenne il 25 agosto 1615 e la sua realizzazione venne a costare circa centomila gulden, i fiorini tedeschi.

In seguito, fu gravemente danneggiato con il bombardamento aereo della Royal Air Force avvenuto durante la seconda guerra mondiale nella notte fra il 25 ed il 26 febbraio 1944, ma dall'immediato dopoguerra iniziarono i lavori di ristrutturazione, conclusi soltanto nell'aprile del 1962.

Ultima a essere recuperata e totalmente restaurata è stata, a partire dal 1980, la Goldener Saal (la Sala d'oro), il vano più prestigioso ed anche quello maggiormente danneggiato - tanto da rimanerne quasi completamente distrutto - dagli accadimenti bellici.

L'edificio si sviluppa su più piani. È affiancato da due caratteristiche torri a bulbo e presenta un prospetto principale alto 57 metri. Nell'uso originale, a piano terra e al primo piano era allocati i grandi vani denominati rispettivamente Unterer Fletz e Oberer Fletz (sale inferiore e superiore), con accanto gli uffici dell'amministrazione comunale.

Al secondo piano trovavano posto le stanze dei prìncipi della Dieta Imperiale e la grande sala dorata, la sontuosa Goldener Saal[2].

Goldener Saal: inno alla Sapienza

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La Sala d'Oro.

La sala d'oro è il vano di maggiore prestigio e fascino dell'intero palazzo. Porta questo nome poiché per ricoprirne il soffitto e i portali in legno sono stati impiegati 2,6 chilogrammi di làmine d'oro di quasi 24 carati e di 1/6000 di spessore[3].

Priva di colonne (il soffitto era originariamente sostenuto da ventisette catene collegate ad una struttura portante posizionata sotto il tetto dell'edificio), misura 552 m² e si sviluppa per 14 metri di altezza.

Oltre che per le sedute della Dieta Imperiale veniva impiegata per banchetti indetti in occasione di visite di stato.

Il soffitto è riccamente decorato con una serie di dipinti a carattere allegorico inneggianti alla Sapienza (che doveva evidentemente, almeno negli auspìci, ispirare i prìncipi nelle loro decisioni).

I dipinti sono racchiusi in un grande ovale centrale contornato da altri otto ovali e due tondi di minori dimensioni.

Ognuno degli otto ovali minori evidenzia una figura femminile mentre l'ovale grande centrale raffigura la Sapientia come donna assisa in abiti sontuosi su un carro trionfale, con tanto di corona e scettro. Un motto recita:

(LA)

«Per me reges regnant»

(IT)

«Attraverso di me i regnanti regnano»

Appena sotto al soffitto, la sala è rifinita con affreschi posti alle pareti dei lati nord e sud che raffigurano - contrapponendoli - otto imperatori e sovrani cristiani ad altrettanti imperatori e sovrani pagani, in una sorta di coppie contrapposte. Ciascuna figura è accompagnata da un motto. Queste le coppie:

  1. ^ In realtà a gettare le basi della città di Augusta Vindelicum furono i figli adottivi dell'imperatore, Tiberio Claudio Nerone e Druso maggiore (fonte: Bell'Europa, n. 151, novembre 2005).
  2. ^ Per un approfondimento sulla struttura architettonica del palazzo e, in particolare, della Goldener Saal si segnala il volume Der Goldene Saal un die Fǚrstenzimmer im Augsburger Rathaus, Deutscher Kuntsverlag, 1997 (citato in Bell'Europa, n. 151, novembre 2005).
  3. ^ Cit.

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